Oggi ho deciso di raccontare un fatto realmente accaduto.
È accaduto a me circa cinque anni fa e ancora oggi, quando ci ripenso, mi chiedo come sia possibile in un essere definito “umano” tanta, perdonate la volgarità, cazzonaggine.
Si era in aprile del 2007 e mi trovavo a passare nel corridoio-sala d’attesa di un ospedale.
Pochi giorni prima ero stata sottoposta a biopsia per un nodulo sospetto alla mammella.
Alcune persone sedevano sulle panchine e attendevano il proprio turno.
Ero a un capo del corridoio, quando scorsi un medico che conosco (purtroppo!e di cui non fornirò per pietà indicazioni sul sesso… e – aggravante – operante in campo oncologico!) all’altro capo.
Questi camminando per i fatti suoi veniva verso di me.
Al mio saluto, questa fu la sua risposta… ad alta voce e dinanzi ad altre persone:
“ALLORA HA AVUTO IL REFERTO ISTOLOGICO? BE’, COSA VUOLE CHE SIA?!
ANCHE SE FOSSE UN TUMORE, SI OPERA E SI PRENDE LA PASTIGLIETTA PER 5 ANNI!”.
Di fronte a questo tipo di comportamenti, tra l’altro anche maleducati, oltre che superficiali, e che so essere frequenti per le persone malate, provo DESOLAZIONE, un gran senso di desolazione.
Desolazione e disgusto, che mancanza di umanità! Per fortuna non sono tutti così. Mi spiace che tu abbia dovuto subire un simile trattamento.
Un abbraccio
Ciao Annita, grazie per le tue parole. Ma la cosa grave è che troppi operatori sanitari non sanno gestire il rapporto e la comunicazione con i malati in modo efficace e chi ne fa le spese è sempre il malato!!!
La medicina senza empatia potrà guarire la malattia, ma non potrà guarire l’Uomo…
Allora io ti doco 9 anni fa mi trovano un nodulo tumore maligno, a parte che nel primo ospedale il primario di istolodìgia mi da il referto in mano dicendomi vada tranquilla è una ciste di grasso… che poi si rivela grazie ad un secondo parere quello che era un duttale infiltrante g3 di 2cm, l’oncologa quando gli chiedo cosa mi sarei dovuta aspettare, mi dice che nel mio caso sarebbe stato solo un colpo di fortuna non avere una recidiva e vivere abbastanza, madre pure lei e all’epoca avevo 33 anni… Naturalmente la recidiva l’ho avuta e grazie ad altri errori medici anche altre conseguenze son nove anni che combatto per sopravvivere! L’umanità l’ho trovata nei medici, ma quando ormai il danno dei precedenti era stato fatto!
Non mi meraviglia più niente, a me è capitata una cosa simile dopo aver fatto l’esposto all’URP per la mancanza di tatto del medico mi è stato detto che ero depressa …. io sarò stata depressa ma lui rimane un cafone maleducato che si vanta di fare volontariato… per me rimane uno schifoso!
Come già ho scritto, accanto a medici veramente validi come professionisti e come persone, esistono dei subumani
Ti cito Lucio Dalla, L’anno che verrà:
“… e senza grandi disturbi qualcuno sparirà,
saranno forse i troppo furbi
e i cretini di ogni età”.
Fosse vero!!!
Spring 1971, cosa ti posso dire? Il mio tumore era millimetrico e gli esami citologici non davano risposte soddisfacenti, io lo volevo togliere e nessuno mi dava bado.
Dopo circa 4 mesi in cui mi sono presa epiteti vari (esagerata, negativa, pessimista, depressa…) sono riuscita a farmelo togliere tramite semplice biopsia.
Era maligno!
Se non fossi stata così determinata, chissà cosa sarebbe potuto succedere.
Il problema principale dei medici, non di tutti, ma di troppi, è che non ascoltano il paziente…
Scrivi quando vuoi e se ti serve una parola, io ci sono e ti capisco e… tvb. Abbraccio
Da restare senza parole. Incredibile. Mi hai però riportato alla mente come mi dissero della malattia di mio padre e della sua aspettativa di vita, come se per loro fosse routine.
Effettivamente, Amminoacida, riguardo ad alcuni medici, c’è da chiedersi come siano arrivati persino a laurearsi! Tra l’altro è un classico anche quello che racconta Laura: quando una persona reagisce e, se serve aggradisce, le fanno diagnosi di depressione… Se poi è una donna, non ti dico.
A volte mi domando che razza di Medicina sia quella esercitata da “subumani” che non si asnno nemmeno rapportare con gli altri.