Sfogliando il periodico Verona medica, uscito a giugno 2011, mi sono imbattuta in un interessante articolo di Margherita Ferrari, titolato: “JESSIE MERITON WHITE MARIO: medico ”mancato” e valente garibaldina”.
Di questa eroina del Risorgimento avevo avuto modo di parlare con Paolo Ciampi, sensibile autore di biografie di donne speciali “dimenticate”. È del 2010 il suo volume dedicato a Jessie White, intitolato Miss Uragano.
Jessie Meriton White nasce a Portsmouth nel 1832 e sin da giovane si mostra ribelle e insofferente ai dettami puritani del tempo.
Entrata in contatto con i circoli inglesi che sostengono Mazzini e l’indipendenza italiana, ne abbraccia con ardimento l’ideologia.
Mazzini stesso la definisce Miss Hurricane (Signorina Uragano). Lo stesso l’incarica di organizzare, a favore della causa italiana, campagne di raccolta fondi e conferenze in Gran Bretagna e negli Stati Uniti e di scrivere articoli sul quotidiano inglese Daily News.
Dopo l’incontro con Garibaldi, a Nizza nel 1854, Jessie decide di dedicarsi totalmente alla causa italiana.
All’ Eroe dei due mondi promette di “diventare l’assistente infermiera dei suoi feriti” e, per iniziare la pratica ospedaliera prima di iscriversi a Medicina, presenta inutilmente domanda di ammissione a 14 ospedali di Londra. Anche la richiesta di immatricolazione al Royal College of Medicine è respinta come indecente “perché una donna non può studiare medicina”.
Miss White non perde coraggio e nel 1857 è a Genova come corrispondente di guerra per il Daily News. Qui incontra Mazzini, che sta preparando la spedizione di Carlo Pisacane, e conosce Alberto Mario, un giovane di Lendinara, sostenitore della causa.
L’impresa fallisce e tutti i cospiratori vengono arrestati. Jessie viene arrestata con Alberto Mario. Dopo 4 mesi di carcere duro, i due si sposano e riprendono a lottare a favore dei patrioti italiani.
Il 10 giugno 1860 la nave Washington salpa da Genova diretta a Palermo: tra i volontari ci sono Miss White e il marito.
A Palermo Jessie apre il primo ospedale da campo con i dottori Ripari e Stradivari. Lo stesso fa a Caserta e a Santa Maria Capua Vetere.
E non si limita a lavorare a fianco di medici e infermiere, ma esce con le ambulanze sotto il fuoco incrociato per raccogliere i feriti e i caduti sul campo di battaglia.
Quando Garibaldi rimane ferito in Aspromonte, lo raggiunge con il dottor Nelaton che collabora con il dottor Zanetti per la difficoltosa estrazione del proiettile.
Experience of Ambulance è il titolo di una serie di articoli scritti e pubblicati da Jessie: da essi traspare l’empatia della donna verso la sofferenza umana e si traggono informazioni pratiche sull’uso delle barelle più adatte al trasporto, sulla modalità di ricerca di riparo, sulle operazioni d’urgenza.
Jessie White partecipa nel 1867 alla Convenzione Internazionale della Pace a Ginevra come testimone del coraggio di medici e infermiere sul campo di battaglia.
Dopo l’Unità d’Italia si ritira con il marito a Lendinara, dove continua ad ampliare le proprie conoscenze mediche, pubblica libri e 140 articoli, per il Daily News, per il quotidiano americano The Nation, per la Nuova Antologia di Firenze.
Nel 1897 lascia tutte le sue sostanze alla Società di Mutuo Soccorso di Lendinara, di cui il marito era stato tra i fondatori e si stabilisce a Firenze dove ottiene la cattedra di Letteratura Inglese.
Muore a Firenze il 5 marzo 1906.
I garibaldini testimoni della sua tenacia e del suo coraggio avevano finito per identificare Jessie con la Bella Gigugin, protagonista della più famosa canzone garibaldina.
Carducci – ricorda l’autrice del bellissimo articolo riassunto – le dedica queste parole: “La democrazia conta un solo scrittore sociale, ed è un inglese, ed è una donna: la signora Jessie Mario, che non manca mai dove ci sia da patire o da osare per una nobile causa”.
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