“Le maestre sono come i preti e le puttane, si innamorano alla svelta delle creature. Se poi le perdono non hanno tempo di piangere. Il mondo è una famiglia immensa.
C’è tante altre creature da servire. È bello vedere di là dall’uscio della propria casa. Bisogna soltanto essere sicuri di non aver cacciato nessuno con le nostre mani”.
don Lorenzo Milani
Lettera a una professoressa (1967)
Scelgo queste parole di don Milani come incipit per un post di considerazioni circa una situazione che mi sono trovata a vivere in questi giorni, in seguito alla quale, non io – quello l’avrei sopportato, – ma l’intera famiglia è stata giudicata e condannata da una sorta di tribunale stile Inquisizione.
Alcune associazioni adottano il comportamento descritto da don Milani: “si innamorano alla svelta delle creature. Se poi le perdono non hanno tempo di piangere. C’è tante altre creature da servire”.
Circa un anno fa adottai Ginger, meticcio spagnolo di circa 2 anni, proveniente da un a perrera.
In casa nostra vive felicemente da 13 anni una cagnolina, Minù. A marzo 2012 è arrivata Deva, micia ora tredicenne, recuperata in una sorta di gattile; in breve, era stata abbandonata dal veterinario. Ora Deva e Minù hanno trovato, dopo infinite traversie di tutta la famiglia – elementi animali tutti, uomini e bestie, – un equilibrio che Ginger da circa un anno minaccia, certo involontariamente, ma minaccia quotidianamente.
Ginger non è stato scelto, mi bastava fosse un maschio di taglia piccola o media. Ho chiuso gli occhi e indicato tra le foto dei poveri animali in lista di soppressione. Ginger era descritto come mite e spaventato.
Una volta giunto, è stato facile comprendere che la descrizione non corrispondeva alla realtà: Ginger era sicuramente spaventato e disorientato, ma il termine “mite” non gli calza a pennello.
Il cane risultava allora intestato a me e aveva codice e relativo microchip a mio nome… in Spagna però.
I documenti mi sono stati consegnati in quel di Brescia, al momento dell’arrivo e una parte mi è giunta dalla Spagna nei giorni successivi.
Dunque Ginger era in Italia, ma non risultava all’anagrafe canina italiana.
Perché specifico questi particolari?
I motivi sono troppi e nemmeno riuscirò qui a spiegarli.
Vorrei solo mettere in guardia le famiglie che si offrono per le adozioni e far riflettere – ma dubito fortemente che l’intento sarà raggiunto, – i responsabili delle associazioni varie.
Nel mio caso, sembrava lampante che il benessere dell’animale sarebbe stata la priorità: si sarebbero fatti controlli per verificare la casa, la famiglia… ecc.
Nella realtà, nessuno mai ha controllato sul serio e un membro dell’associazione a casa nostra è venuto nemmeno un mese fa per altri motivi.
Vorrei fosse chiaro che, avendo io tutta la documentazione di Ginger e non essendo lui ancora registrato all’anagrafe, avrei potuto fare di lui ciò che volevo, compreso passarlo ad altri senza tante storie, riportarlo all’associazione (alcuni lo fanno), abbandonarlo o, perché no, cederlo a chi commercia cani per scopi non proprio edificanti – il traffico di animali a uso sperimentale è noto, credo, a tutti.
Ginger invece e per fortuna è con noi, nonostante ne abbia combinate e continui a combinarne tante. Abbiamo seguito lezioni da un educatore e abbiamo fatto ciò che potevamo per lui. In seguito all’ennesimo danno: distruzione della capote della macchina d’epoca di mio marito, dal medesimo trovata e restaurata in anni con amore e pazienza, mi sono trovata a dover decidere per un nuovo tentativo di adozione.
La scelta non aveva lo scopo di “sbolognare” il cane, ma di cercare un ambiente a lui più congeniale, visti gli scarsi risultati da noi ottenuti.
Perciò ho pubblicato su fb un annuncio che descrivesse il cane per quello che è, senza le solite manfrine degli occhini dolci, della mitezza, della pietà.
Eccolo:
Ginger, ha circa tre anni e viene da una perrera.
È sano, vaccinato e sterilizzato.
Da ottobre scorso vive con la nostra famiglia, a Legnago, in provincia di Verona.
Ginger non è cattivo ma è un cane difficile, un dominante che in nessuno di noi trova un leader o comunque un riferimento che lo aiuti a trovare l’equilibrio di cui necessita per poter vivere serenamente.
Ci risulta dolorosissimo il distacco da lui, ma abbiamo fatto il possibile e anche l’impossibile prima di decidere di rimettere Ginger in adozione.
Ginger è molto intelligente e vigoroso.
È stato seguito anche da un educatore e ha faticosamente appreso alcune norme base.
Ha imparato a convivere con una cagnolina e una gatta anziane, ma tende ad aggredire gli altri cani e, ahimè, a volte le persone, bambini compresi.
GINGER CERCA UNA NUOVA CASA.
SERVE UNA PERSONA DI POLSO, ESPERTA DI ANIMALI E ROBUSTA CHE RIESCA A ESSERE PER LUI IL RIFERIMENTO CHE IO NON HO SAPUTO ESSERE.
Non l’avessi mai fatto!
Ho scoperto e compreso i motivi per cui molta gente semplicemente il cane o il gatto li abbandona… È più facile e non ti espone al linciaggio della brava gente che ha sempre le soluzioni per i problemi degli altri.
Le critiche di alcuni animalisti o personaggi del genere – responsabili di associazioni compresi, ma dietro quelle, alle spalle… come nei peggiori brani dei libri di Balzac, – hanno preso di mira la mia famiglia, quasi fossimo dei Maso in erba, gente disgraziata che non si sa assumere le responsabilità, che chissà cosa pensava di ricevere da una perrera…
Ci sono persone che ancora distinguono tra uomini e bestie, dimenticando l’appartenenza alla stessa famiglia, CREATURE DI DIO.
Il motto di alcuni di essi:
NON ESISTONO CANI CATTIVI, MA SOLO CATTIVI PADRONI.
Ho letto molto sugli animali, saggi, romanzi, racconti e di citazioni che sfatano questo assurdo e banale concetto ne potrei portare molte. Le riassumo in un passo di Livia Conterno, educatrice cinofila, esperta del comportamento canino:
“Quali sono le cause e i meccanismi che inducono un cane a essere aggressivo?
Cosa può fare un proprietario affinché il proprio animale non costituisca un pericolo per la società?
Stampa e media spesso riportano una frase emblematica che negli ultimi tempi, è divenuta una sorta di slogan “Non esistono cani cattivi, ma solo cattivi padroni”.
Questa affermazione, oltre a essere incorretta da un punto di vista scientifico, può creare confusione in un mondo, quello della cinofilia, già ampiamente permeato di false credenze. Il comportamento che il cane esibisce è frutto dell’interazione di due componenti: una genetica – che si esprime nell’indole – e una ambientale.
Per indole si intende l’insieme delle caratteristiche comportamentali proprie di un individuo.
Il cucciolo, al momento della nascita, eredita dai suoi genitori non solo le fattezze morfologiche, ma anche i tratti comportamentali.
Ambiente ed educazione possono reprimere o valorizzare le doti caratteriali di un cane, ma non possono modificarle radicalmente”.
Di seguito, per i più curiosi o pazienti, alcune condanne a priori, con relative brevi specifiche mie.
@ No, mi spiace, con un annuncio così, nessuno prenderà Ginger. Più che il “polso” e la “forza” a cui tu fai riferimento ho il sospetto (non conosco la tua famiglia) che Ginger abbia più che altro bisogno di essere accettato per quello che è e gestito di conseguenza. Piuttosto che crei malumori in famiglia è meglio che Ginger vada altrove, magari sarebbe stato meglio non prendere un cane di perrera con i rischi (ovvi) che ciò comporta. Mi spiace, ma io sono SEMPRE DALLA PARTE DEGLI ANIMALI.
Della serie “allontaniamolo da questi incapaci! In una pensione, subito, prima che questi umani facciano altri danni! Gli animali hanno sempre ragione!!!”.
@ Io non me la sento di giudicare. A volte, d’istinto, si compiono azioni credendo di far bene. Poi magari succede qualcosa e la tua buona azione ti si ritorce contro. Conosco Rosa e so che ha fatto più del possibile, quindi io non dico niente su questa sua sofferta decisione. E vi garantisco che di queste “azioni” ne ho esperienza diretta.
La dimostrazione che esistono persone che sanno comprendere umani e non: una boccata di ossigeno per l’umano che, pur amando il suo cane, massacrato da chi ama solo il cane, cerca appigli per combattere prima di mollare e cedere alla soluzione più semplice: mollare il cane in una apensione!
@ Io giudico quando negli errori a seguito di buone azioni c’è di mezzo chi non si può difendere, Ginger nella fattispecie, anche se descritto come un piccolo leone inferocito, tra l’altro dopo 10 mesi… Ma, si sa, è più semplice accusare che ammettere i propri errori. A me non interessano le persone, che possono avere le loro ragioni (discutibili, ma insindacabili in quanto loro) ma i loro comportamenti; ti sembra giusto presentare il cane in quel modo? Sarà ben un cane particolare, ma ci penserà chi se ne farà carico, cioè il canile o la pensione che dir si voglia e le altre persone che già si stanno spendendo, cercando una buona sistemazione temporanea, io ne sono testimone.
Ed eccolo, è arrivato finalmente, il giudice, quello che ha persino possibilità di “dare testimonianza”, prova inconfutabile della disonestà della famiglia di Ginger: già c’è chi si farà carico di lui in una pensione, non appena la povera creatura sarà tolta dalle mani di quella famiglia di delinquenti che non meritano altro che disprezzo (ho letto molto Balzac e co. in questo periodo e il tono dello scritto ne risente).
Ma quale sarà questa pensione? Il responsabile dell’associazione mi scrive che mi farà sapere “domani” ma, arrivato domani, nessuno si fa sentire e nemmeno risponde al telefono…
@ Io sono una dilettante in fatto di animali, credo di fare del mio meglio, ma non ho certezze né su di me né tanto mento su quello che fanno gli altri. E per questo che ho detto che non giudico. Ma credo anch’io di essere dalla parte degli animali.
Pensa un po’, la persona che ci conosce e che, meglio di altri, può capire, si deve anche giustificare spiegando per il fatto di non giudicare e per il fatto di saper voler bene anche alle persone, senza per questo non amare gli animali.
@ Errare è umano e comprensibile, cercare di sedare i propri sensi di colpa accusando il cane di essere ingestibile (può darsi lo sia, ma la famiglia può solo affermare di non esserci riuscita, non che nessuno riuscirà, è diverso) e altre persone di non voler aiutare a risolvere la questione (cosa non vera), NO! Come ti ripeto HO LE PROVE, non scrivo alla cieca. Spesso la miglior difesa è l’attacco e parlare dei danni che Ginger avrebbe fatto, non certo per cattiveria (tra l’altro, chissà perché????) in termini monetari (non in questo annuncio, in altra sede), molto triste per non dire altro.
E riecco l’inquisitore, quello delle PROVE che, forse nella foga della condanna – pare il “crocifiggilo” della folla nel Vangelo, – non ha letto che la disgraziata degenere stessa che scrive l’appello ha già ammesso i propri limiti e si guarda bene dal dire che altri non possano riuscire dove lei ha fallito, anzi si rivolge a questi per spiegare quali sono i problemi. Il saggio – chiarisco per dovere di cronaca, – le notizie e le prove le ha raccolte dal responsabile dell’associazione che – il sospetto sorge, – potrebbe essere un pochino di parte?!
Per quanto riguarda i “termini monetari” che tanto sconvolgono ‘sto saggio, mi limito a scrivere, ahimè, solo la cifra dell’ultimo: 1.470 euro + IVA.
E riporto il discorso di una volontaria di un’associazione:
“Credo che parlare di animali in termini economici non sia assolutamente uno scandalo. Le associazione sono sommerse di chiamate per adozioni (non sto a dirti che tutti vogliono il volpino, il chihuahua o york…va beh lasciamo perdere).
Parlando con una signora siamo incappate nel discorso di quanto i veterinari costino, si fanno pagare (molti almeno) fior fior di soldi…che non tutti sono in grado di sostenere…credo che una parte seppur minima di colpa di abbandoni sia proprio per i prezzi che si fanno pagare per curarli.
E’ come chi decide di avere un figlio, soprattutto i primi anni costano e una persona deve mettere in preventivo…significa non amarli?? Non credo…anzi esattamente il contrario…”.
@ Ti dico solo che con Ginger ci sei andata pesante. Se con te Ginger non ha trovato ciò che gli serve e vuoi aiuto, lascia che gli altri gestiscano la cosa. Non so se tu sia stata informata ma per Ginger C’È GIÀ UN’ADOZIONE A DISTANZA, BASTA VENGA ACCETTATO A MERLARA. Sta a te, per il bene del cane, che è l’UNICA cosa che m’interessa in questa vicenda.
E riecco il giudice che ha già deciso che la pensione è il bene di Ginger (che il soggetto in questione ha visto di sfuggita un paio di volte).
Certo che “vorrei” aiuto e sinceramente sono ancora poco convinta che la soluzione migliore per Ginger sia la pensione. Tra l’altro il saggio mi tira fuori Merlara, quando le voci davano per possibili altre sedi. Mah…
@ A me interessa che il cane, tutto il resto è noia.
Già, o quello che il saggio dice o niente! I saggi si annoiano quando quelli che hanno accusato, condannato e massacrato… non ubbidiscono ai loro ordini, reagiscono e dicono la loro.
@ Evinco che non hai alcuna voglia di metterti un pochino in discussione; purtroppo, se non accetterai di farlo, con Ginger avrai scarse possibilità di successo, farai il corso di educazione e non otterrai nulla.
Il saggio si trasforma in psicologo e propone sedute di analisi alla madre adottiva degenere di Ginger. Ed è anche preveggente e, in più, mi ietta… Pietà!
@ Ginger era stato descritto come un cane mite perché tale dimostrava di essere in residenza, purtroppo il comportamento del cane è condizionato dall’ambiente in cui vive. Ritengo quindi che l’errore di valutazione da parte nostra non sia stato nei confronti di Ginger, ma nei confronti di voi che lo avete adottato. Avremmo dovuto capire la fragilità e l’incapacità della vostra famiglia nel gestirlo.
Ora la parola passa ai responsabili dell’associazione in questione che si accorgono, ahimè, di aver dato Ginger alla famiglia sbagliata.
Se ne accorgono dopo quasi un anno che sono regolarmente messi al corrente dei nostri problemi e dell’inquietudine del cane.
Difficile potessero verificare, non essendo mai venuti a controllare…
Ma, come già detto, non esistono cani cattivi, ma cattivi padroni e noi siamo una famiglia fragile e incapace.
Infatti Minù, recuperata da un ferrovecchio, da 13 anni con noi, non si sa come abbia potuto sopravvivere alla nostra incompetenza. Per non parlare di Deva, arrivata da far pena e ora bella da morire.
Saremo dei “ dr Jekyll and mr Hyde” che tirano fuori la parte peggiore di sé con il povero Ginger.
La nostra casa è persino ambiente peggiore rispetto alla perrera…
@ Quando si adotta un cane bisogna essere consapevoli che potrebbero sorgere dei problemi, non sono peluche… così come quando ti ritrovi un figlio che te ne combina di tutti i colori, cosa fai? Lo caccia in fuori di casa? L’altra sera, perché annoiato, uno dei miei cani ha rosicchiato il divano di mia madre… La mia scala di valori probabilmente è diversa dalla tua, il mio cane è parte della famiglia e di certo non lo rinchiudo in un canile! Faccio un mea culpa e cerco di capire dove e cosa ho sbagliato.
Comunque non ti sto facendo il processo e tanto meno ti voglio accusare, ognuno è libero di fare le proprie scelte e di vivere la propria vita come vuole. Questa esperienza, comunque, ti fa capire il perché ci siano così tanti cani abbandonati… ognuno ha il “suo buon motivo” per farlo!
Non ti preoccupare comunque, faremo il possibile per trovargli una famiglia adeguata e dargli quello che probabilmente non ha mai avuto. Noi non lo abbandoneremo.
Qui è sempre il rappresentante dell’associazione che parla e finalmente mi insegna tante cose.
1) Ginger non è un peluche.
Caspita, e io che non lo capivo mentre “mi” portava a correre! Mi ero convinta che bastasse togliere le pile per fermarlo, ma sono così inetta che nemmeno trovo lo sportellino da aprire!
2) Il suo cane è stato educato a mangiare i divani a casa degli altri, così la sua famiglia non ne risente in termini economici e lui ha il mantenimento assicurato.
3) La sua scala di valori è meglio della mia e lei/lui il suo cane non lo rinchiude in un canile.
Il mio sì, può essere rinchiuso, piuttosto che rimanere con noi ebeti (credevamo Ginger un peluche), fragili e incapaci.
4) Il mio ammettere di avere difficoltà non era un mea culpa fatto come andava fatto. Dovevo inginocchiarmi sui sassi, fustigarmi… e nemmeno ho la cenere sul capo…
5) Le sue “paiono” critiche, ma non lo sono.
Siamo la mia famiglia e io a non aver capito che si tratta di pacati suggerimenti ad andare dallo psicoterapeuta, tutti… per il bene di Ginger naturalmente…
6)“Loro” Ginger non lo abbandoneranno e sapranno trovare una famiglia adeguata!
Ops, allora qualcosa mi sfugge!
Perché dunque non si sono più fatti sentire?
È bastato che scrivessi che Ginger nelle loro mani non ritorna e si sono trasformati in maghi!
È bastata la parola “mi arrangio” e sono spariti dalla circolazione dimenticando il bene di Ginger, ora tra le grinfie di una famiglia da film horror.
@ Quanto ai costi che dovrai sostenere, una mia amica si era offerta di adottare Ginger a distanza in una pensione, fino a quando avrebbe trovato una nuova famiglia, la quale mia amica purtroppo in questi giorni ha la cagnolina che non sta bene; personalmente, avevo pensato di farti avere un centinaio di euro per il corso ma ho deciso di destinarli al primo cane bisognoso senza famiglia che mi verrà a tiro, tanto c’è l’imbarazzo della scelta.
Qui passiamo allo stile “elemosina” e al “vorrei ma non voglio”. E torniamo anche alla frase di don Milani “C’è tante altre creature da servire”, ma non certo la tua che sei brutta e cattiva… Dunque Ginger, anche se noi siamo una famiglia di stronzi incapaci, lui che era al centro dei pensieri come vittima della nostra fragilità, si arrangia, come del resto faccio io.
@ Il centinaio di euro volevo dartelo in forma anonima, caduta di stile? Dipende dai punti di vista…chi legge giudicherà.
Ed ecco la ciliegina sulla torta:
il centinaio di euro offerti sulla bacheca di fb erano offerti in “forma anonima”.
E pensare che io mi ero convinta che fb fosse una sorta di piazza virtuale e non l’alcosti-anonima…
Su una cosa tuttavia il saggio ha ragione: ai posteri il giudizio.
Il dato oggettivo riporta al saggio vero, don Milani:
C’è tante altre creature da servire. È bello vedere di là dall’uscio della propria casa. Bisogna soltanto essere sicuri di non aver cacciato nessuno con le nostre mani.
Ginger io non lo guardo dall’uscio di casa e da casa non lo caccio con le mie mani.
I vari personaggi coinvolti in questa paradossale vicenda possono dire lo stesso?
I 700 cani che l’associazione in questione si vanta di aver salvato sono salvi o solo scampati a morte fisica?
Quanti di loro rimarranno a vita in una pensione?
Questa foga di far numero, pur se nata da amore per le creature, non può trasformarsi in arma a doppio taglio con conseguenze disastrose?
E arrivo al punto che mi ha spinto a questa provocazione:
1) per ogni cane consegnato al canile per la soppressione il proprietario paga il tenutario della perrera;
2) per ogni cane liberato, le associazione o i privati devono pagare il tenutario;
3) i cani liberati, ma ancora non adottati da qualcuno, vengono tenuti in stallo, quando va bene, da privati che si offrono, ma spessissimo in pensioni con relative rette…
4) Se non si lavora anche e soprattutto a livello di politica europea, non si corre il rischio che quello che accade si trasformi in un grande AFFARE, in termini ECONOMICI, per troppa gente senza scrupoli?
Pensiamo ai personaggi coinvolti: cani e gatti abbandonati e perciò senza tutela, tenutari delle perreras e addetti alla gestione affamati di denaro, pensioni non sempre condotte al meglio, veterinari con parcelle da capogiro, forze dell’ordine, associazioni animaliste, associazioni a delinquere, privati di buon cuore e privati che di buono non hanno certo il cuore e chi più ne ha più ne metta…
In questo contesto e in un mondo di squali come quello che abbiamo permesso la Terra divenisse,
SALVARE DALLA MORTE UN CANE O UN GATTO NON BASTA!
SI DEVE COLLABORARE E SUL SERIO PRENDENDOSENE CURA SUL SERIO!
IL PIETISMO STA FACENDO TROPPE VITTIME!
E LA TENTAZIONE DI ARRICCHIMENTO ALLE SPALLE DEGLI INDIFESI SUL PIETISMO CAMPA!
Avrei tante cose da dire ma mi limito solo al fatto del danno alla macchina. Se veramente la macchina era cosi importante e se si sa che il cane ha il difetto di far danni (e se li fa c’è un problema di fondo nella raelazione con i padroni) la macchina doveva essere protetta in modo che il cane non potesse arrivarci. Anch’io personalmente ho avuto un cane che tendeva a mordicchiare oggetti (un pitbull di 30 kg) pero le cose a cui tenevo non le mettevo a portata del cane. Capisco che la macchina è ingombrante pero con un po di impegno si poteva trovare una soluzione e coprirla con qualcosa di resistente.
Perdona, Andrea, se nella risposta sarò un tantino polemica, ma dopo giorni e mesi di consigli psicologici e pratici come il tuo appare – dico appare, – la pazienza può venire meno. Spero lo comprenderai. Se non lo capirai, pazienza! Amici come prima e ognuno per la sua strada.
A capire che il problema di Ginger è nella relazione con noi ci sono arrivata da tempo e ho cercato di porvi rimedio, naturalmente come io sono capace.
La mia famiglia e io abbiamo preso lezioni da un educatore e alcune norme base di comportamento siamo riusciti a “correggerle” in Ginger, arrivato – ripeto, – selvaggio: cacca e pipì ovunque e senza orari, aggressività verso micia Deva, mancanza di senso del pericolo, ecc.
La macchina era stata protetta in ogni modo possibile. Se dai un’occhiata ad altri post del blog trovi anche le foto che “raccontano” la fine fatta dai rivestimenti appositi.
In particolare, nell’ultima occasione – distruzione della capote, – l’auto era protetta da diversi strati di pesanti teli di cotone e da una rete – non una retina… – in metallo spesso che Ginger ha pazientemente “lavorato” creando pertugi nei quali operare.
Noi non abbiamo un garage chiuso, ma una tettoia e i soldi per un altro garage non li abbiamo.
Se qualcuno ce li volesse elargire, è ben accetto aiuto!
Ginger non è un pitbull e pesa solo 15 – 17 kg. Ma Ginger è un meticcio che probabilmente, prima di giungere a casa Melotti, è sopravvissuto grazie all’astuzia e all’istinto di sopravvivenza.
Porta addosso i segni visibili della violenza sicuramente subita.
Come ho scritto ha bisogno di spazi diversi, rispetto al nostro microscopico cortile interno ma, vale anche per il cortile, noi avevavmo quelle possibilità economiche e soldi per un altro cortile non li abbiamo.
Ginger non è diventato quello che è rimanendo nella nostra “fragile” famiglia, ma in seguito alle disgrazie che ha vissuto e sarei stanca di sentire incolpare i genitori adottivi di cani “difficili” di essere “cattivi” genitori.
Noi si fa ciò che si può, proprio come per i figli naturali.
Non so se tu figli ne abbia.
Io sì, due, con il loro carattere, le esigenze, ecc.
Di errori anche con loro ne faccio sicuramente ogni giorno, ma non credo d’essere per questo una “cattiva” madre. Sono solo una donna che fa quello che può!
Per quanto riguarda infine i danni “economici” che alcune menti saccenti ritengono orrido ricordare parlando di animali, io i calcoli invece li devo fare e ti garantisco che la tensione, la FANTASIA, la CREATIVITA’ di Ginger nel danneggiare oggetti di svariato genere è paragonabile a quella di un Van Gogh! A ciò aggiunge una rapidità sbalorditiva e un’agilità straordinaria.
Lui lavora in silenzio e di fino…
Ginger inghiotte qualsiasi cosa, palstica dura e ferro compresi.
Ti posso aggiornare sui suoi gusti: adora appunto plastica, ferro, legno, fibre sintetiche, elastici…
È un divoratore di libri accanito… Gli piacciobno le selle delle biciclette (abbiamo smesso di sostituirle e le utilizziamo mangiucchiate), i pedali…
Non disdegna nemmeno patate crude, kiwi, limoni e pomodori…
E qui mi fermo perché ho scritto anche troppo.
Allora, Andrea, visto che Ginger non finirà mai in una pensione, ma sarà affidato esclusivamente a persona o famiglia perfettamente in grado di gestirlo e tu, con un pitbull a carico, potresti avere le caratteristiche, perché non ci fai un pensierino e non lo adotti?!
Non posso adottarlo perchè 2 mesi fa ho adottato un altro pitbull risultato morsicatore, anche se con le persone è bravissimo, che sistemerebbe ginger in due nanosecondi. Quindi la trovo pressochè impossibile la convivenza. Volevo chiedervi se avete anche usato prodotti repellenti da spruzzare sugli oggetti che non volete che vengano distrutti. Inoltre mi sembra che abbia solo tanta energia da scaricare avete provato a farlo lavorare fino ad essere stanco. Se fatto bene puo limitare i danni e migliorare il rapporto con lui. Vi consiglio anche di tenervelo il più vicino possibile mentre siete a casa in modo da poterlo sgridare se sbaglia e premiarlo se fa il bravo, possibilmente dimostrando polso.
Ciao, con i repellenti abbiamo provato ma, ahimè, Ginger non cede nemmeno di fronte a quelli.
La settimana scorsa ero in ferie e mi sono dedicata molto a lui.
Lunedì ho ripreso le lezioni da Christian e sono uscita solamente io con il birbante per le passeggiate: sono l’unica che gli tiene testa come resistenza e l’unica che non ha mai tentato di “montare” come invece fa con gli altri membri della famiglia, mio marito compreso…
Ho trovato molto utili anche alcune informazioni recuperate in vari siti.
Ho capito cosa significa essere leader, quali sono i comportamenti del leader nel branco e sto cercando di comportarmi da leader…
Ho capito che per ristabilire la giusta gerarchia nel nostro “branco – famiglia” non serve utilizzare la forza o l’imposizione su Ginger.
E sto cercando di ottenere il rispetto degli “altri membri del branco”… Scherzo!!!
Ho letto che in un branco di animali, il capo-branco mangia prima degli altri membri e applico la regola con Ginger e co. animali.
Da circa una settimana Ginger e Minù mangiano dopo di noi e, mentre noi mangiamo, anziché metterli fuori, li tengo in casa.
I primi due giorni hanno fatto un po’ di palco, ma ora si accucciano, Ginger soprattutto, sotto il tavolo e ci lasciano tranquilli.
Anche questo serve a ristabilire le gerarchie…
Sempre da una settimana Ginger dorme in casa e ha sporcato solo una volta. Speriamo!
Devi considerare che è arrivato che aveva 2 anni e nessuna regola. L’ipotesi più probabile è che sia stato usato come cane da caccia o qualcosa del genere.
Scusa se faccio un po’ di confusione nell’esposizione.
Per quanto riguarda il mio morale, mandare a quel paese i vari personaggi dell’associazione e l’associazione è stato liberatorio: l’umanizzazione dell’animale che respiravo da tempo mi dava ai nervi e lo stesso vale per alcuni comportamenti su questioni varie.
L’amore per gli animali io lo considero altro dalla pura e semplice salvezza fisica dalla perrera…
Ti terrò informato sugli sviluppi. Grazie dei consigli.