“Possiamo essere liberi solo se tutti lo sono”.
Georg Wilhelm Friedric Hegel
“Gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali,
continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.
Giovanni Falcone
“E’ bello anche morire per le proprie idee… chi ha il coraggio di sostenere i propri valori muore una volta sola, chi ha paura muore ogni giorno”.
Paolo Borsellino
Potremmo essere liberi se tutti ci impegnassimo…
Potremmo essere liberi e costruire una società equa, una società in cui l’empatia e la condivisione potrebbero sostituire il PIL, macabro sistema di misura del benessere e della felicità…
Potremmo essere liberi… se non ci limitassimo a sventolare come bandiere i nomi di uomini coraggiosi, per poi ripiegarli, stropicciandoli, alla prima avvisaglia di una responsabilità personale da assumere
Parliamo troppo, parliamo a vanvera, ci gonfiamo la bocca di retorica.
Non sappiamo ascoltare né vedere al di là del nostro naso.
Il cuore, il nostro, non ci parla più e il suo calore non giunge ai nostri pensieri.
Siamo programmati per essere autosufficienti: il nostro tetto sulla testa, l’orticello recintato, il profumatore per ambienti che copra il puzzo di carestia morale che invade le nostre vite.
Noi ci lamentiamo, tanto, troppo, sempre, e rimaniamo lì come babbei, impalati, alienati, mentre altri anonimi audaci sono disposti a sacrificare la vita in nome di valori che vaNno oltre il proprio puro interesse.
A noi nessuno lo fa fare… Che ci importa… Tanto ormai…
Noi questi uomini, queste donne, questi bambini li lasciamo soli, sempre più soli e ci risulta assurda e incomprensibile la tenacia della loro lotta contro i nemici mostruosi che si trovano a combattere.
Noi questi “eroi borghesi” li trattiamo come se fossero illusi, pazzi, sognatori, gente che non può che portare grane.
Li vediamo resistere agli attacchi, li osserviamo mentre umiliati, derisi, soprattutto incompresi, camminano in senso opposto a quello di una massa drogata di individualismo.
Al massimo i loro nomi storpiati, le loro facce le tireremo fuori quando saranno morti, morti mentre noi li stavamo a guardare, morti sotto i nostri occhi.
Allora diremo di averli conosciuti, d’essere stati loro amici.
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